Chiesa di Coli

 

La piazza di Coli“il salotto” da cui è possibile ammirare la natura che circonda la zona. Ciò che si affaccia nell’agorà, merita un’attenzione particolare: come si fa a rimanere indifferenti dinnanzi alla Chiesa di San Vito, Modesto e Crescenzia?

L’edificio è l’anima della comunità, il suo centro, il suo custode che abbraccia chi decide di
scoprire la sua storia pluricentenaria. La facciata monocupsidale e la torre campanaria del XVII secolo( poi ristrutturata nella seconda metà dell’Ottocento) introducono nell’interno silenzioso e fresco, dove volte a botte scandiscono le tre navate. Lo spirito trova qui la sua quiete e gli occhi possono esplorare nuove finezze artistiche. E’ solo l’inizio della bellezza colese.

In fonod alla chiesa si può ammirare la "Croce Michaelica" (vedi foto) trasferita nella chiesa di Coli dalla Spelonca di San Michele alla Curiasca dove la leggenda narra sia morto San Colombano. Per maggiori informazioni vedi il link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Eremo_di_San_Michele_(Coli)

 

 

 


 

Castello di Faraneto

A 8 kilometri da Coli e a circa 900 mt di altezza, circondato da castagni secolari, sorge l'antico maniero di Faraneto. La parte più antica venne costruita nel XIII secolo ad opera del ghibellino Montanaro Grassi e nel XVI secolo l'antico maniero fu trasformato in palazzo signorile da Francesco Antonio Grassi, suo discendente. Venne poi ceduto alla famiglia guelfa dei Nicelli. Nel tardo Ottocento il castello fu venduto a privati che lo trasformarono in deposito agricolo. Pur non essendo rimasto nulla della parte più antica (le ultime due torri di avvistamento furono demolite nella metà del secolo scorso in quanto pericolanti), l'edificio presenta un cortiletto interno su cui si affaccia un elegante loggiato disposto su due piani. Una delle peculiarità di questo castello è rappresentata dall'imponente salone. Sullo stesso cortiletto si affaccia anche il piccolo oratorio di S.Rocco, risalente al XVII secolo, ricco di affreschi e bassorilievi in pieno stile barocco. Come per tutti i castelli, numerosi sono i racconti e le leggende legate ai suoi antichi signori. Una leggenda riguarda, ad esempio, l’esistenza del pozzo dei coltelli, "u pus di curtej", in cui i Signori del castello erano soliti gettare gli oppositori o anche i semplici contadini che tentavano di ribellarsi alla loro volontà. Ad oggi, tuttavia, non è stata trovata traccia di tale pozzo.

Chiesa di Peli

A 7 Km da Coli a 1.000 mt di altitudine, circondata da boschi di querce e castagni secolari, si staglia la sagoma della Chiesa parrocchiale di Peli, dominando la Val Curiasca come uno sperone di roccia inaccessibile. L'attuale costruzione risale al XVII secolo, ma l'architettura originaria viene fatta risalire a diversi secoli prima; per alcuni, infatti, la Chiesa sarebbe un ampliamento di un edificio fortificato del X o XI secolo. Al suo interno si distinguono chiaramente i tre periodi in cui venne rivista ed ampliata: romanico (nella zona più antica), barocco nella parte più recente risalente al XVII/XVIII secolo. Dal piazzale antistante la vista può spaziare senza ostacoli verso Faraneto, S.Agostino, Coli, e, più in lontananza si possono notare la Pietra Parcellara, il Monte Penice, il Monte Lesima e il Monte Alfeo.
La Chiesa è dedicata a San Medardo, vescovo di Saint-Quentin (Francia), la cui devozione, a Peli, risale a diversi secoli fa. Ancora oggi viene celebrata la festività di S.Medardo, in particolare nella domenica successiva all'8 giugno (festa liturgica) viene organizzata una processione con benedizione delle campagne. Nel corso dei secoli la Chiesa ha conosciuto numerose calamità quali terremoti, epidemie, come la peste del 1600, carestie e guerre. Per questo motivo i due altari secondari sono dedicati a S. Rocco e alla Vergine del Rosario, la quale è anche co-patrona della parrocchia. All'esterno, invece, diverse lapidi ricordano i defunti della parrocchia a causa delle due Guerre Mondiali. I parrocchiani amano molto questa basilica, i cui affreschi interni risultano di notevole interesse e la considerano un vero e proprio simbolo di appartenenza. Per questo motivo, i residenti cercano di abbellire e conservare la meravigliosa costruzione, pur tra mille difficoltà.

Accanto alla Chiesa, nel piccolo cimitero, riposano la salma del comandante partigiano Emilio Canzi, eroe della resistenza e fondatore, e quella del parroco di Peli Don Giovanni Bruschi, fondatori dei primi nuclei partigiani della Provincia. La chiesa di Peli è, infatti, un simbolo della lotta partigiana essendo stato luogo di cerniera dei nuclei partigiani della resistenza piacentina. In ricordo del leggendario comandante ogni anno nel mese di settembre si svolge un’importante manifestazione celebrativa.